Anno: 2021

Casino Slovenia

Un viaggio inaspettatamente bello e casino Slovenia

Quando ti lasci con il tuo compagno di una vita, ti crolla il mondo addosso. Chi ci è passato lo sa bene. Ti fidanzi da giovane, quando hai la vita davanti, quando tutto è possibile e senti quelle emozioni fortissime, che poi nella vita non saranno mai più così intense. Vivi alla giornata perché sei giovane e non ti importa di come sarà la tua vita tra vent’anni, che sono lontanissimi. Poi, però, vent’anni passano, e quando ti guardi indietro ti rendi conto che sono passati ben più in fretta di quanto ti saresti aspettata. Hai finito l’università, hai iniziato a lavorare. Con il tuo fidanzato, ormai diventato “storico”, siete andati a vivere insieme, prima in affitto, poi avete comprato casa. A trenta, quasi scontatamente, vi siete sposati. Ed è stato un bel matrimonio, un giorno per te tutto sommato indimenticabile, anche se quelle forti emozioni che ti davano i suoi baci a vent’anni non ci sono più da tempo, assopite dall’abitudine. Poi iniziano i tentativi per avere un figlio. Alle volte vanno bene da subito, altre, come nel mio caso, per nulla. Dopo tre anni, abbiamo iniziato a fare esami per capire se ci fosse qualcosa che non andava ed ecco che si scopre che mio marito è sterile. La notizia, ricordo bene, non mi ha scosso come mi sarei aspettata. Al contrario, ho provato un senso di sollievo, quasi consapevole che sarebbe stato sbagliato per noi due avere un figlio insieme.

Purtroppo, lui non l’ha presa con altrettanta filosofia. Ha vissuto una crisi dalla quale non è più uscito. E’ cambiato completamente, e un bel giorno mi ha detto che mi lasciava. Quello sì è stato un shock. Non tanto perché lo amassi ancora, ma perchè la mia vita negli ultimi vent’anni era stata divisa con lui. Cosa avrei fatto ora???

Quello che ho fatto è stato fare la valigia, salire in auto e iniziare a guidare. Ho intrapreso un viaggio di quasi due mesi, senza darmi una destinazione né un limite temporale. Ed è stato un viaggio incredibile! Mi sono sentita viva di nuovo come non mi sentivo da decenni. Il momento più bello è stato quando sono approdata al casino Slovenia. Ero entrata nel paese da qualche giorno e mi stavo godendo la natura e la cultura quando mi sono trovata davanti a quell’edificio che mi invitava ad entrare. Ho parcheggiato, e sono entrata al casino Slovenia. Era la mia prima volta, non avevo idea di cosa avrei trovato dentro, ed ero meravigliata dai rumori e dai colori, entrambi intensi. La gente tutto intorno a me si divertiva, rideva, chiacchierava, maneggiava soldi e gettoni, nessuno mi faceva caso. Mi sono sentita ancora più libera, sapendo che a nessuno importava chi fossi o cosa avessi dentro. Mi sono messa a giocare a poker, ho fatto amicizia con alcune persone e la mattina, alle 4.30 sono uscita dal casino Slovenia leggerissima. Percepivo che non avevo più bisogno di viaggiare, che avevo completato il mio processo di guarigione e che potevo finalmente tornare a casa, felice e pronta al futuro. 

Una volta all’anno torno al casino Slovenia, giusto per ricordarmi di quella incredibile sensazione, per non dimenticare che sono libera e forte e che posso fare tutto quello che voglio, senza il bisogno di nessuno.…

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Aloe vera

I caleidoscopici vantaggi della aloe vera così benefici per il nostro corpo

Previene l’invecchiamento della pelle, fa bene alla stitichezza e rimuove le rughe. Sono davvero incredibilmente caleidoscopici vantaggi della aloe vera. Oltre che essere utile contro le punture di insetti, ad avere proprietà germicide, questa fantastica pianta, procura benessere al nostro fisico, offrendoli diverse minerali e numerose vitamine.

Se si assume aloe vera, inoltre, si potrà essere più che certi di poter andare a rafforzare l’apparato digerente, riducendo al minimo, quindi, il disagio allo stomaco. L’aloe vera fa bene in caso di disturbi gengivali e dentali, inoltre, come dimostrato anche da recentissime ricerche, può concorrere ad eliminare problemi che causano disturbi mentali e depressione.

Tra i caleidoscopici vantaggi della aloe vera, spicca il fatto che, con la sua assunzione, si aiuta il corpo a sbarazzarsi delle tossine, come pure ad abbassare la pressione, contrastando, perciò, l’ipertensione. Poiché è ricca di B12, è consigliato il consumo di aloe vera anche ai vegani e ai vegetariani. Seppure risulti essere un eccellente pianta ornamentale, l’aloe vera, per le sue indubbie benefiche caratteristiche specifiche, è stata utilizzata, per migliaia di anni, per trattare i problemi di salute.

Non per nulla, ancora oggi, questa pianta “medicinale” viene ad essere utilizzata nel trattamento di molte malattie della pelle come herpes, ma, anche, per irritazioni cutanee e orticaria, così come in caso di ferite, di stitichezza, malattie infiammatorie, malattie dell’apparato digerente e, in certi casi, anche per il diabete. L’aloe vera contiene più di 75 principi attivi. Infatti, è considerata, tra l’altro, come una fonte principali di minerali e vitamine.

L’acqua di aloe vera, ha diverse proprietà antiossidanti e antibatteriche, le quali vengono ad essere utilizzate nel trattamento di molti differenti problemi di salute. Il gel di aloe vera, invece, accelera la guarigione delle ustioni, oltre che nutre e illumina i capelli. In commercio, perciò, l’aloe vera può essere trovata in varie forme, tra le quali, ad esempio, vi è il succo.

Il succo di aloe vera, contribuisce a ridurre la placca dentale e la gengivite, ma è, anche, una fonte di vitamina C. Protettivo per le ulcere allo stomaco e fondamentale per abbassare i livelli di zucchero nel sangue, il succo di aloe vera, può essere utilizzato, andando a concludere, perfino per trattare la stitichezza.

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Mastopessi

La mastopessi, la soluzione ideale per ovviare alla ptosi

La chirurgia plastica per ovviare alla ptosi, ovvero al cosiddetto seno cadente, propone la mastopessi. Perciò, quando si parla di mastopessi, si intende un intervento di chirurgia estetica al quale si può far ricorso per “rettificare” la ptosi mammaria, ossia al seno cadente.

In senso più lato, lo scopo della mastopessi, oltre che il sollevamento del seno, è quello di riposizionare l’areola e il capezzolo, sollevare la ghiandola e rimuovere la pelle in eccesso, al fine di ottenere due seni armoniosi e splendidamente curvi. Il check-up preoperatorio per la mastopessi viene effettuato, di solito, secondo le prescrizioni e l’incontro con l’anestesista viene effettuato, al più tardi, 48 ore prima della procedura.

Nel caso in cui il trattamento richieda l’installazione di protesi mammarie, il chirurgo determina il tipo e le dimensioni, a seconda dell’esame eseguito e dei desideri espressi dalla paziente. La durata media dell’intervento, prevede un lasso di tempo che può andare dai novanta minuti fino alle tre ore. Questo così ampio lasso di tempo, viene ad essere determinato a seconda dalla estensione della ptosi mammaria.

Le conseguenze chirurgiche della mastopessi, ovvero del sollevamento del seno, possono essere, in tali casi, dolorose e, anche, semplici cambiamenti di posizione come, ad esempio, il sedersi, potrebbero risultare essere particolarmente scomodi. Generalmente, le pazienti sottoposte a mastopessi, accusano una certa sensazione di tensione al seno e mal di schiena.

Nei primi giorni, si consiglia, infatti, di riposare il più possibile ed evitare qualsiasi sforzo violento. La medicazione, invece, di norma viene ad essere cambiata intorno al quarto giorno dopo l’intervento, mentre i fili vengono rimossi intorno al decimo giorno.

Invece, per quanto riguardo un ritorno all’attività lavorativa, questa dipenderà da quale lavoro si fa. Comunque, di solito, per un lavoro leggero, questo potrà, anche, essere ripreso già a partire dal quarto giorno successivo, salvo diverse disposizioni mediche.

Il risultato di una mastopessi, proporrà un sollevamento del seno, il quale, inoltre, avrà una curva armoniosa, naturale e simmetrica. Andando a concludere, si ricorda che, in ogni caso, gli apprezzabili risultati ottenibili grazie alla mastopessi, ossia la soluzione per ovviare alla ptosi, potranno essere conseguiti pienamente, dopo dodici mesi dall’intervento.

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